Autore: admin

Da 2 a 4 mesi

In questa fascia di età si raggiunge una grande conquista per lo sviluppo: il bambino impara a portare le manine davanti a sé, le afferra, e infine se le porta alla bocca (intorno ai 3 mesi).

L’esplorazione orale è una fase importantissima, così come lo sviluppo iniziale dell’abilità di prensione.

Per questo motivo i giochini utili in questa fascia di età sono quelli afferrabili (di forma allungata es. 1 e 2, a maniglietta es. 3, 4 e 5 , oppure con spazi vuoti per infilare le mani es. 6 versione palla o versione maracas e 7. ) e i giochi da esplorare con la bocca, es. 8 , 9 , 10 e 11 od anche in legno 12, oppure con il tatto es. 13.

A me piacciono molto anche i cubi morbidi: il bambino non saprà ancora sovrapporli ovviamente, ma la forma più ampia e meno afferrabile stimolerà comunque la prensione e a coordinare entrambe le manine contemporaneamente, ed inoltre si divertirà a prescindere a ciucciarseli. Ve ne sono in versioni colorate, oppure stando attenti anche agli aspetti visivi, ve ne sono con meno stimoli ma maggiore contrasto cromatico, ad esempio.

Per stimolare invece a muoversi, rinforzati dall’esperienza (ancora tutta da comprendere) di un effetto sonoro auto-provocato, esistono vari tipi di sonaglietti, es. 1, 2 e 3. o palle sonore 4 e 5.

Un’altra novità che trovo carina sono dei sonaglietti applicati in braccialettini e calzine da indossare ai polsi e ai piedini: il bambino muovendosi scoprirà di poter provocare un suono. Farà fatica a capirne bene l’origine, eppure noterà la corrispondenza movimento-suono, e gli piacerà. In caso contrario, toglieteli 😉

Da proni (pancia in gù) invece, funziona molto bene la tastiera per neonati della Fisher Price, molto sensibile (un pò cara in effetti, ma funziona bene).

Il tappetone

Per tutte le attività di gioco, ciò di cui ha bisogno un cucciolo di uomo è un bel tappetone morbido, che resti ben saldo a terra, che sia lavabile (in lavatrice oppure con un panno e uno spruzzino) dato che verrà per diversi mesi “sbausciato” e leccato, che sia abbastanza grande, che sia abbastanza “alto” da contenere i futuri colpi di faccia, muso, mento, sederino….

La percezione sul tappeto a terra non è la stessa cosa che la percezione sul lettone. E’ importante che ci sia il “rimando rigido” del pavimento sotto il morbido.

C’è chi preferisce – come me- i tappetoni interi oppure chi preferisce i tappeti puzzle. Sconsiglio i tappeti puzzle con tutti gli animaletti vari all’interno dei quadrati, perchè per esperienza, diventa faticoso gestire tutti i pezzi che si staccano in continuazione ad ogni spostamento…dunque piuttosto considerare un bel tatami 60×60. Eventualmente sopra il tappetone puzzle, appoggiare una coperta oppure un tappeto morbido, o un materassino.

Conviene inoltre avere un tappeto portatile a disposizione per ogni occasione (casa di amici senza figli, parco, weekend o vacanze fuori porta…). Ovunque andiamo, comunque il bambino ha bisogno dei suoi spazi di gioco, perlomeno finchè non si sposterà in autonomia.

Ancora una nota su questo argomento: per quanto siano belli i tappeti tutti colorati, in realtà l’ideale – anche in questo caso – non è un contesto troppo colorato e disegnato:  renderà più difficile discriminare visivamente i giochini che verranno appoggiati sul tappeto, e focalizzarsi su di essi. 

E’ consigliabile – per la verità è indispensabile – mettere ogni giorno i bambini a terra sul loro tappetone, quando sono svegli e tranquilli… in tutte le posizioni… supini, proni, fianco destro, fianco sinistro. Man mano i tempi si allungheranno.

La palestrina

La palestrina , al contrario del tappetone, non è un presidio così indispensabile.

Può essere utile in questo paio di mesi, ovvero tra quando il bambino inizia a muovere le braccia per portarle intenzionalmente in alto e sulla linea mediana (al centro) e quando inizia a rotolare; invece dopo diventa limitante. Pertanto, forse conviene farsela prestare da qualcuno piuttosto che comprarsela.

Tuttavia, alcuni tipi di palestrine hanno alcune accortezze che apprezzo molto, poichè grazie alla loro versatilità possono essere usate anche nei mesi successivi. Infatti grazie all’arcata che si può tirare giù o togliere, e a quel punto poggiare sul pavimento (davanti o di lato al bambino), elimina il problema della limitazione dello spazio, quindi si eviterà l’impedimento al rotolo che potrebbe creare l’arco fisso. Oppure, sono apprezzabili le palestrine molto spaziose. In questi casi, ne vale sicuramente molto di più la pena.

In alternativa, considerare quei piccoli tappeti che hanno semplicemente degli oggetti integrati (specchietti, anellini, parti di tappeto afferrabili, giochetto attaccato al bordo), che almeno stimolano la posizione prona. Possibilmente non troppo pasticciati a livello di colori. Meglio ancora ad alto contrasto cromatico.

Da applicare al passeggino o alla culla, ci sono diverse possibilità (versioni colorate es. 1 e 2, e versioni ad alto contrasto es. 3 , 4 e 5 ).    

Libri     

Altra tipologia di gioco adatto sono le primissime forme di libri, in stoffa, ed anche in questo caso si può scegliere tra quelle più ad alto contrasto esempio 1 , esempio 2, per facilitare l’attenzione e la discriminazione visiva, oppure quelli più colorati. Da evitare comunque in generale, a mio parere, quelli con immagini troppo piene o affollate.

Esistono anche dei libretti cartonati, proprio finalizzati a creare un alto contrasto cromatico (black&whitewhite&black, spots&dots 1 e 2), veramente molto validi.

Della linea “Baby Montessori” troviamo una collana di 4 libretti per i piccolissimi veramente ben fatti: animali, seguimi, grande o piccolo? e in giardino. Della stessa linea, c’è anche la mia prima scatola per scoprire il mondo, che contiene invece tessere da esplorare in autonomia.

Ne esistono alcuni ideali per il momento del gioco a terra. Per esempio il libro  Tummy Time-Baby Touch (credo sia in uscita la nuova edizione), sta aperto in piedi in autonomia grazie ad un nastrino, e questo fa sì che il bambino sia più agevolato ad osservarlo da prono, e possa essere lasciato nell’area gioco sempre a disposizione. E’ un tipo di libro più colorato e contiene anche elementi da toccare.

Per i più motivati esistono anche delle carte, di forma quadrata, oppure circolare, da mostrare singolarmente al proprio bambino. Le carte risultano molto resistenti, tuttavia per preservarle, è bene sapere che lasciandole in mano ai piccoli, le mordicchieranno e metteranno in bocca rovinandole.

Portare in fascia e nel marsupio

A questa età è una preziosa e meravigliosa esperienza secondo me, portare i piccoli.

Qualunque presidio a questa età in particolare andrebbe valutato, anche in base alla grandezza e al tono del bambino. In effetti, non tutto quello che esiste è consigliabile. Bisognerebbe sempre valutare il caso specifico.

Come marsupio indicativamente un ottimo prodotto adatto a un bambino molto piccolo è il Neko Switch. Dal quarto/quinto mese invece la rosa delle possibilità si apre tantissimo.

Per le fasce, esistono tanti tipi: quelle rigide ( lunghe, meno lunghe ), quelle elastiche, quelle ad anelli, i Mei Tai…. ognuna con caratteristiche diverse!

Per orientarsi potrebbe essere utile partecipare a un incontro oppure richiedere una consulenza con qualche esperta del Portare i Piccoli certificata, per trovare la soluzione più adatta a sè e al proprio bambino, e imparare le legature.

(Sul territorio di Segrate/Milano faccio presente Marta Mroz)

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Da 0 a 2 mesi

Da neonato, ovviamente i bisogni sono particolari e specifici.

E’ ancora presto per il gioco.

Il bambino ha ora bisogno di riscoprire di nuovo, in una condizione completamente diversa, il proprio corpo, e capire cosa succede dentro e intorno a lui.

Ha bisogno del corpo di chi si occupa di lui – in particolare la mamma, ritrovando il suo odore, profumo, la sua voce, il battito del suo cuore che conosce molto bene – per sentire i propri confini e rassicurarsi.

Per la Nanna

Per questo motivo,  può essere utile un riduttore contenitivo da utilizzare nella carrozzina o nel suo lettino, per farlo sentire più contenuto. Altra strategia è avvolgerlo a”U” (dalla parte dei piedini e dei fianchi, lasciando cioè libera la testa) con il cuscino dell’allattamento piuttosto che un salsicciotto paracolpi.

Per maggiore sicurezza del neonato, si può inoltre fare attenzione ad utilizzare un cuscino a cuneo da porre sotto al materasso, in modo che lo inclini leggermente. Questa inclinazione rende più sicura la situazione in caso di rigurgiti. Gli osteopati in effetti non sono molto favorevoli all’uso del cuscino, ma prediligono piuttosto un’inclinazione del materasso.

A me, come esperienza che mediasse tra la necessità e il desiderio di averlo molto vicino e “a portata di mano” – e la necessità di creargli da subito un suo spazio, è piaciuta molto la Next to me, un tipo di culla che può adattarsi in un continuum con il lettone.

Il Ciuccio

Sarebbe opportuno aspettare ad offrire il ciuccio fino a che l’allattamento al seno si sia stabilizzato.

Il momento più corretto per offrirlo sarebbe nel primo momento del sonno… a volte può farci da “salvavita” (per modo di dire ;-P) anche in alcuni momenti in cui il bambino si agita ma non abbiamo possibilità di poterlo prendere o allattare subito.

Ricordiamoci comunque che il ciuccio è un alleato ma andrebbe usato con questa logica del “salvavita” e non abusarne come “tappo” a tempo indeterminato. Oltretutto non occorre affrettarsi a rinfilare il succhietto in bocca dopo che il bambino lo ha perso! La sua funzione è quella di aiutare il bambino a rilassarsi grazie alla suzione, ma se il bambino sta ormai dormendo beatamente, oppure è sveglio ma tranquillo, non è necessario incentivare la situazione.

Quando invece il bambino piange e vogliamo offrirgli il ciuccio (poniamo che abbia già mangiato quindi si suppone pianga per altri motivi), cerchiamo comunque di individuare il momento più adatto. Se il bambino piange a bocca spalancata, lasciamo che si sfoghi un attimo prima di tutto, per non innervosirlo ulteriormente, e aiutiamolo con le nostre parole e coccole affinché si calmi un pò. A mezzo sfogo, potrebbe ora accettare di buon grado il ciuccio fino a che riuscirà a calmarsi del tutto. Anche quando proponiamo il succhietto anziché il seno, accompagnare sempre i nostri gesti con calme parole. Restiamo noi al centro della relazione in uno scambio affettivo. Consideriamo infine che il bambino deve avere la possibilità di esprimersi.

Rispetto al quale scegliere: il materiale più consigliabile è quello in silicone perchè non assorbe odori o sapori, è altamente resistente e meno deformabile .

Non dovrebbe essere troppo rigido, né troppo lungo o troppo grande di misura per non creare problemi alla bocca!

Scegliere ciucci con tettarelle ortodontiche, che imitano la forma del capezzolo materno durante la suzione

(Ricordiamoci che comunque l’uso prolungato può comunque influenzare negativamente la bocca, anche se e i parametri sono corretti!!)

Ecco un esempio. Attenzione alla dimensione per i prematuri…in questo caso ricercare ciucci con misure specifiche.

Utile la clip per non farlo cadere continuamente a terra.

La Suavinex propone inoltre un piccolo sterilizza-ciuccio portatile. Effettivamente talvolta può essere comodo.

Biberon

Per i primi 4 mesi sceglierne uno con la tettarella con 1 foro, a flusso lento;

Fare attenzione che ci sia il marchio Bisfenolo 0% e che i materiali non siano scadenti, o danneggiati dall’utilizzo.

Come già spiegato per i ciucci, forma e grandezza devono essere adeguati. Teniamo presente ancora che le tettarelle in silicone sono meno deformabili, e non assorbono odori e sapori .

Ecco un paio di esempi 1 e 2

Bagnetto

Per vivere un esperienza piacevole, è importante che il neonato percepisca una buona stabilità posturale. In parte ovviamente gliela daremo noi grazie alla nostra presa o tenuta, tuttavia alcuni ausili possono aiutare.

Ad esempio, i seggiolini da vasca, le vaschette sagomate. Per un esperienza molto vicina a quella vissuta nel grembo materno, ci sono le vaschette shantala oppure avvolgenti materassini in schiuma galleggianti .

Competenze

Da neonato le manine ancora non sono in grado di organizzarsi, di afferrare, né gli occhi di vedere bene.

E’ presto per molte cose.

Tuttavia, fin da piccolissimo, ad una distanza ravvicinata, riesce a discriminare  il volto umano, oppure degli stimoli ad alto contrasto visivo.

Per questo motivo, uno dei “giochi” prioritari (e totalmente gratuito) è parlare lentamente o canticchiare, sorridere, aprire e chiudere la bocca, spalancare gli occhi, ridere…… ad una distanza dal suo viso non superiore a 20 cm.

A livello di attrezzatura, volendo, esistono oggigiorno delle fasce da applicare all’interno della culla, già a partire dal secondo mese di vita, che riportanto target bianchi e neri.

Volendo è carina da appoggiare anche a lato del fasciatoio durante il cambio pannolino.

La classica giostrina da appendere sopra la culla (“le apine” per intenderci), invece, non si dimostra in realtà a mio parere particolarmente utile, poiché i neonati non riescono ancora a fissare cosi lontano, figuriamoci a seguire con gli occhietti un oggetto addirittura che gira in movimento circolare.

Piuttosto applicare giostrine fisse, tenute non troppo in alto, e sempre che abbiano dei target ad alto contrasto, facendo anche attenzione che tali visuali, siano visibili dal basso verso l’alto, cioè dalla prospettiva del bambino.

Credo sia importante sottolineare inoltre che un neonato non ha assolutamente bisogno di essere iper-stimolato (al contrario deve re-imparare a elaborare e integrare gli stimoli sensoriali) quindi secondo me è buona cosa evitare di stimolarlo contemporaneamente rispetto a tanti sensi, come le giostrine che girano e fanno anche la musica.

Vale lo stesso anche per le sdraiette che dondolano. Ve ne sono di carine, anche pensate per contenere il bambino. Eccone un esempio.

Suggerisco però di decidere cosa volete stimolare:  l’apparato vestibolare? Allora fatela dondolare senza musica o gli oggetti che finiscono davanti agli occhi. Volete stimolare l’ascolto? Allora lasciatela ferma, in modo che il bambino possa concentrarsi sulla musichetta a volume non alto. Volete che osservi la fascetta con gli oggettini? Allora spegnete la musica e il dondolamento.  Sono piccole accortezze che evitano di bombardare il neonato, che in tal caso potrebbe innervosirsi, facendo sembrare magari di non apprezzare la sdraietta, invece magari è un neonato che non sta apprezzando la modalità con cui gliela state proponendo. Un ultima parentesi necessaria: utilizzarla per brevi momenti.

Altri tipi di sdraiette, dondolano invece in modo naturale seguendo i movimenti del neonato.

Portare in fascia 

A questa età è una preziosa e meravigliosa esperienza secondo me, portare i piccoli. I benefici sono tantissimi, e il bambino ritrova la posizione contenuta sperimentata in grembo.

Esistono tanti tipi di fasce.

Per un neonato fino a 5/6 kg, o per un piccolo prematuro, potrebbe essere una prima scelta la fascia elastica. E’ importante che l’orlo sia cucito e non solo rifinito.

Per orientarsi potrebbe essere utile partecipare a un incontro oppure richiedere una consulenza con qualche esperta del Portare i Piccoli certificata, per trovare la soluzione più adatta a sè e al proprio bambino, e imparare le legature.

(Sul territorio di Segrate/Milano faccio presente Marta Mroz)

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La mia attività

Di cosa mi occupo professionalmente?

Presa in carico del bambino con difficoltà neuropsicomotorie

Eseguo Valutazioni e Test per redigere un profilo funzionale del bambino per le aree neuropsicomotorie, se necessario in collaborazione con altre professioniste dell’età evolutiva, come logopediste , psicologhe, fisioterapiste, per un profilo completo.

Contribuisco cioè a comprendere meglio il “quadro” del bambino, come passaggio eventualmente intermedio prima di una diagnosi finale dal Neuropsichiatra Infantile.

Pianifico un progetto riabilitativo ad Hoc, cucito su misura per il bambino, definendo le priorità per sostenere al meglio la Qualità della Vita del bambino.

Effettuo terapie individuali o in gruppo.

(In caso di lockdown… mi sono attivata anche per le TeleRiabilitazioni!)

Attivo una “rete” di collaborazione tra professionisti, genitori e insegnanti, per un vero lavoro di squadra.

Mi diletto e appassiono nel trasmettere ai genitori contenuti utili per accompagnare l’evoluzione del bambino, attraverso Serate a Tema dedicate…. oppure VideoCorsi!

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Mi formo e mi metto in gioco continuamente per migliorare ed evolvere come Neuropsicomotricista, come Giovane Imprenditrice, e come Persona.