“RACCONTARE STORIE AIUTA I BAMBINI“
Trovo che queste parole raccontino ed esprimano il valore e la potenza di una storia, come mezzo di elaborazione, di crescita, di sostegno… come mezzo terapeutico. O semplicemente come mezzo di risposta.
Talvolta infatti, le domande dei bambini sono troppo preziose e troppo profonde, nella loro semplicità e nella loro spontaneità, per meritare una risposta superficiale e frettolosa.
Talvolta, le emozioni sono troppo complesse, troppo intense, troppo difficili – o ancora – troppo profonde… per gestirle o elaborarle.
Ci vogliono molti anni di vita, e un’adeguato supporto dai contesti familiari ed educativi – e quando serve dai contesti di cura – per raggiungere un sano equilibrio emotivo.
Per la verità, non è poi così semplice raggiungere il fantomatico “sano equilibrio emotivo”.
Molti di noi – la maggior parte probabilmente, me compresa ovviamente – diventano GRANDI senza mai diventare davvero o completamente ADULTI (per uno o alcuni aspetti, chi più chi meno). Senza saperlo.
Le difficoltà emotive dei bambini si esprimono attraverso disagi che si traducono in situazioni come: comportamenti disfunzionali, aggressivi, provocatori, difficoltà di attenzione o di concentrazione, irrequietezza o instabilità motoria, difficoltà di apprendimento, blocchi o alterazioni in alcune aree di sviluppo, chiusura relazionale, inibizione, difficoltà nelle relazioni, ansia da separazione, tendenza all’ ipervigilanza o ipercontrollo, “bullismo”, ansia, paure, ossessioni o fobie, disturbi dell’umore, disturbi del sonno, disturbi dell’alimentazione, disturbi psicosomatici, enuresi notturna, incontinenza fecale…
In 15 anni di neuropsicomotricista ho visto quotidianamente genitori, insegnanti e bambini alle prese con uno, alcuni, o molti di questi disagi. E la verità che io ho estrapolato dalla mia esperienza, come persona in primis, e inoltre come professionista, è questa:
NON ESISTONO BAMBINI “DIFFICILI”: ESISTONO SOLO BAMBINI CHE SOFFRONO.
E se nel mondo ci sono così tanti ADULTI CHE SOFFRONO, è forse perché sono stati a loro volta BAMBINI CHE HANNO SOFFERTO.
Ebbene. Alleviare, anche solo un pochino, la sofferenza di qualche bambino, o quando possibile fornire qualche piccolo strumento “interno” – è esattamente quella che io ho compreso essere la mia MISSION.
La mia speranza è che alcuni di quegli strumenti che ho avuto il dono di ricevere – attraverso i libri, i corsi, i confronti e i percorsi – e che hanno illuminato il mio cammino, possano fare altrettanto con i miei “piccoli amici”.
A proposito di sofferenza… dal dolore più profondo che ha sconvolto la mia stessa esistenza e quella della mia famiglia a un certo punto del nostro percorso, si è aperto in me piano piano un varco interiore, un canale luminoso e spontaneo, che ha delicatamente condotto da dentro a fuori messaggi di crescita POSITIVA, proprio attraverso la semplice complessità delle FAVOLE.
Tutto il mio percorso personale – formativo ed esperienziale – di crescita professionale, di crescita personale, di sostegno e crescita psicologica, di crescita spirituale fino a quel momento, unito al mio percorso di Vita, ha trovato uno spazio di congiunzione e di integrazione, che ha dato voce… alla mia Voce da scrittrice, che ancora non sapevo di avere.
Quella voce sembra riaffiorare con sempre maggiore frequenza, ogni volta che sento la sofferenza di un bambino, e quell’ emozione si canalizza con una nuova ispirazione.
E allora non posso che seguire il flusso, con tutta la mia energia, e lasciare che questo sia solo l’inizio.
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